Da settimane i media mainstream parlano
della guerra di Israele, che sta causando migliaia e migliaia di
morti e feriti e distruggendo l’area di Gaza.
L’ideologia dominante ci dipinge un
quadro desolante, non si riesce a sentire una voce che esca dal
pensiero unico che narra di una guerra contro Hamas, cercando di
legittimare lo schema col quale da anni viene gestito l’ordine
mondiale.
La guerra globale permanente, in
costante ricerca del nemico islamico terrorista, vede nella infame
aggressione a Gaza un ulteriore passaggio della strategia cosiddetta
Enduring Freedom, grazie alla quale sono ancora in corso guerre in
Afghanistan e Iraq, e che ha visto nel 2006 Israele attaccare il
Libano.
Ma ancora una volta, la popolazione
palestinese sta dando prova che ai tentativi di controllo del
capitalismo globale si oppone una Enduring Resistence!
Nonostante l’ideologia sionista tenti
di celare la realtà di una occupazione militare che si protrae
da piu’ di sessant’anni, di farci dimenticare che la popolazione
palestinese vive in uno stato di carcerazione permanente, in grandi
C.p.t. a cielo aperto, noi da che parte stare lo sappiamo:
stare dalla parte dei palestinesi è
una scelta di parte, partigiana, è una scelta antirazzista e
antifascista, è una scelta necessaria.
In tutto il mondo si stanno levando le
urla di rabbia contro il terrorismo israeliano, anche qui a Bologna
ci sono stati molti episodi di solidarietà alla resistenza
palestinese, ma non è il momento di fermarsi, cosi’ come non
si fermeranno i partigiani palestinesi finchè le loro terre
non saranno liberate; sono i popoli in rivolta a scrivere la storia,
e in Palestina questo si sta facendo: Intifada fino alla vittoria!
L’università di Bologna da
anni porta avanti progetti di collaborazione con Israele, che
arrivano ad essere vere e proprie collaborazioni militari per le
facoltà scientifiche, ingegneria ed il C.n.r. in particolare.
Già lo scorso anno, l’Università
si espresse a favore di Israele, negando al professor Vattimo di
tenere un incontro sul boicottaggio della fiera del libro di Torino,
che vedeva Israele come ospite d’onore. Ci volle la determinazione
degli studenti e delle studentesse che, occupando per una sera la
facoltà, fecero svolgere ugualmente l’incontro, per far
sentire la voce di chi voce non ha, di tutte e tutti quei popoli
migranti a cui viene quotidianamente negata parola, dignità,
identità, cultura autonoma..
Noi riteniamo necessario far schierare
l’Università, che cessino tutte le collaborazioni con
Israele!
La cultura e i saperi non sono mai
neutri, ma campo del conflitto.
Fermiamo il terrorismo di Israele!
Vita, terra e libertà per il
popolo palestinese!
INTIFADA IS RESISTANCE!
Student* Free Palestine